Editoriale – Piante Grasse 42:1 (2022)

È per me un onore, care socie e cari soci, salutarvi in qualità di nuovo vicepresidente dell’AIAS. Nella sua storia ormai più che quarantennale la nostra associazione ha assistito a diversi passaggi di consegne, eppure ritengo che l’emozione e il senso di responsabilità provati da chi si accinge a entrare nella direzione nazionale siano rimasti sempre gli stessi. Come accade per ogni organizzazione (dalle società amatoriali più piccole fino agli stati), anche l’AIAS si fonda su un delicato equilibrio tra l’istituzione in sé, le persone che la compongono e quelle che hanno il privilegio di dirigerla. Occorre salvaguardarne i valori fondativi, renderla più accogliente per coloro che ne fanno parte e al contempo adattarla a un mondo che si evolve sempre più rapidamente. Questo è il compito che, nel corso dei prossimi anni, cercherò di svolgere al meglio delle mie possibilità assieme a Franco Rosso ed Emilio Capacci. Guardandomi alle spalle, scorgo coloro che con passione e tenacia ci hanno preceduto tracciando il cammino che ora percorriamo, mentre davanti a me, oltre la collina del futuro, ci attendono coloro che tra qualche tempo raccoglieranno il testimone dell’associazione. A noi spetta il compito di consegnarla loro non tanto migliore di come l’abbiamo ricevuta, perché meglio e peggio sono concetti relativi, bensì più matura, più ricca e più in armonia con le nuove esigenze dei soci.

L’AIAS, come le piante grasse, non vive isolata: condivide un ambiente ‒ il mondo degli appassionati di succulente ‒ popolato da altre associazioni, riviste, coltivatori e vivaisti. Nel corso dei prossimi anni intendo proseguire gli sforzi già intrapresi per far emergere sempre di più l’AIAS nel contesto internazionale, con la consapevolezza che tanto le esperienze dei soci quanto gli articoli di Piante Grasse spesso meritano di essere conosciuti al di là dei confini dell’Italia, come dimostrano i numerosi attestati di stima giunti alla redazione. Allo stesso modo, è bene incoraggiare autori esteri a scrivere per la nostra rivista, così da favorire lo scambio di informazioni con gli appassionati di tutto il mondo.

Assieme alla vicepresidenza, ho assunto anche l’incarico di caporedattore di Piante Grasse. La nostra rivista, oltre a essere l’organo ufficiale dell’AIAS, rappresenta la casa comune dei soci, che per mezzo di essa possono condividere la passione per le succulente. Scrivere un articolo non rappresenta soltanto il coronamento di un viaggio, di un esperimento di coltivazione o di uno studio botanico, bensì costituisce una forma di volontariato della conoscenza. Per questo invito tutti a contribuire alla rivista con degli articoli, anche brevi. Il tempo e lo sforzo necessari per condividere un’esperienza sono ben spesi, poiché rappresentano un atto di generosità verso gli altri soci, che possiamo rendere partecipi della gioia che le succulente danno a ciascuno di noi. Passione e conoscenze condivise: vorrei che questa fosse l’essenza dell’AIAS per i prossimi anni.

Marco Cristini

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